mercoledì 2 aprile 2014

Senza Freni.


Vorrei cambiare tutto, tranne il mio viso.
Vorrei partire perché mi hanno appena licenziato,
cambiare città perché qua mi hanno sempre mollato, anche se non è proprio così.
Vorrei non sentirmi mai più uno sbaglio, una parentesi, una distrazione.
Fumo perché ho i polmoni distrutti da quando sono nato.
Sono comunista perché gli amici che mi hanno fatto più male erano fascisti.
Grazie a loro ho capito l’incubo della disuguaglianza.
Mi piace guidare la macchina perché non vedo,
sono buono perché sono stato cattivo.
Bevo perché mi piace vivere,
scrivo perché non so parlare, perché mi viene naturale.
canto perché non so suonare. 
Vorrei cambiare e non pensarla più così, ma è più forte di me,
la mia vita la spingo sempre fino all’ultimo respiro,
è una sfida continua,
è una serie di rincorse, cercando di capire che cosa sia il nuovo, cosa vorrei,
la mia vita è un rischio, un rischio continuo,
una corsa senza freni.
Mi sento d’appartenere ad un gruppo solamente dopo aver trasgredito le sue regole,
dopo avere detto la mia,
dopo aver partecipato all’arricchimento collettivo.
Mi sento cresciuto quando ho fatto quello che ho detto e più cresco in questo modo, più mi sento giovane, ragazzino.
Vorrei cambiare tutto e non pensarla più così, perché a volte sono stanco da morire e mi sembra di non riuscire più a rialzarmi,
ma se non rischiassi,
se non facessi le cose che faccio, non mi sentirei vivo, non mi sentirei libero.
L’unica cosa che mi salverebbe, sarebbe l’amore di una ragazza che possa capirmi.
Vivo dannato fumando e bevendo,
aspettando lei davanti al mondo chiuso in un computer.

 

 

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