venerdì 20 giugno 2014

I giorni imposti



Il sole potente, l’ombra, il the verde, le albicocche,
l’allegria mai imposta ma ottenuta grazie alla saggezza,
il sudore che esce a fiumi subito dopo la corsa mattutina
e il benessere non imposto ma conquistato grazie allo sforzo fisico,
la concentrazione in tutto quello che faccio,
il caldo, quel caldo afrodisiaco che fa fare l’amore di tanto in tanto,
pranzare con un’insalata, frutta, acqua diamante, dormire,
guardare l’orizzonte, anche se abito in mezzo ai casermoni,
e scoprire di sentire delle forze nell’aria che portano a rilassarmi,
chiedersi se questo sia Dio,
guardare i volti delle persone che passano in cortile,
sedersi in silenzio attorno al tavolo, guardare la propria donna dormire.
In poche parole, oziare.
I miei giorni passano altalenando l’oblio di vivere nell’ozio,
con la follia dell’estremo, il divertimento collettivo
e l’incubo di buttare via il mio tempo prezioso per pochi spiccioli.



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